Anche se non rientra nella cerchia videoludica di Nintendo, trovo giusto parlare (facendo riferimento a un caso recente) di un argomento da sempre molto discusso: violenza e contenuti poco adatti ai bambini, sono un vero e proprio tabù per genitori e media.
Prendiamo in esempio la recente uscita del colossale GTA V.
Il famoso telegiornale Studio Aperto, ha realizzato un servizio proprio su questo, ovvero che i ragazzini sono sottospecie di bambole prive di qualsiasi volontà propria, che vengono addirittura condizionati da passatempi come i videogiochi. A difesa della propria teoria, la giornalista in questione ha utilizzato un esempio assai inesatto (quanto banale): si è fatto riferimento a un omicidio compiuto da due ragazzini quindicenni di Udine, che uccisero un uomo per soldi, commentando poi la loro azione descrivendola come una scena del suddetto gioco, GTA.
Da notare poi la finezza della giornalista nell'uso dell'aggettivo "smanettoni".
Personalmente, sono stanca di sentire dire da adulti e persone superficiali (si tratta proprio di superficialità), che i videogiochi cambiano in negativo le persone. Ipotesi falsa. Falsissima.
E qui, cito una frase ormai utilizzata sempre più spesso, per discussioni di questo tipo: non si diventa cuochi o gestori di attività con giochi gestionali. Non si diventa killer giocando a giochi violenti. Non si diventa Dio giocando a The Sims.
La gente deve smettere di essere manipolata da semplici assurdità, dette da persone disinformate.
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